FARINA IN CUCINA
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34 RICETTE
11 TAVOLE DELL'UMORE
Giorno 33, del nuovo anno che voglio spendere bene.

I CAPUNSEI (O CAPONSEI )
Questa mattina mi sono svegliata e già sul telefono avevo 3 nuovi messaggi di cui occuparmi oggi. Io non so come fate voi, ma fare stare tutto in una giornata per me a volte è difficile. Faccio scalette, calendari settimanali, to do list che spesso vengono messe sotto sopra. Be' oggi la mia scaletta aveva previsto che io mi mettessi all'opera in cucina per il mio esercizio di questo 2023 . E così ho mantenuto la calma e l'ho fatto. Credo che l'emergenza abbia già fatto così tanto parte della mia vita che , ora, do priorità solo a ciò che ho stabilito con calma. Il resto segue. In questo modo sono più consapevole di me stessa, più presente con chi veramente devo esserlo e perdo meno tempo. Oltre che avere una qualità di vita decisamente migliore. Perciò , sono arrivata alla conclusione che la famosa frase " se avessi più tempo..." non abita più in me.
Con questa consapevolezza sotto braccio, oggi , nella mia pausa pranzo, mi sono fatta i capunsei. Ho scoperto che sono veloci, velocissimi e a me piacciono da morire.
Li conoscete? Sono gnocchetti di pane raffermo tipici dell'entroterra del basso lago. Lo sapete, io abito in terra di confini tra Castelnuovo e Peschiera del Garda. A poca distanza la provincia bresciana e mantovana. Ebbene, i capunsei , o come diciamo qua i caponsei, sono di terra mantovana. Seguono il corso del Mincio, il fiume emissario del lago di Garda, ma in particolar modo sono originari di Castellaro Lagusello. Ora non vi voglio intrattenere con storia e geografia , voglio solo raccontarvi come è stato il mio approccio nel realizzare questa ricetta che faceva parte delle ricette del laboratorio di famiglia. Chi come me è una persona creativa, ha in verità, difficoltà a seguire passo passo le ricette ( per questo mi sono infilata in questo esercizio quest'anno , per consolidare in me un po' di metodo). Motivo per cui, nel prepararli ho saltato qualche passaggio, ma allo stesso tempo mi sono accorta che sono così semplici che , anche dimenticando per strada gli ingredienti, aggiungendoli in ultima il risultato è stato comunque buono. Procediamo , quindi con ordine, elencandovi innanzitutto gli ingredienti.
INGREDIENTI:
- 400 gr di pane raffermo grattugiato
- 150 gr. di grana padano grattugiato
- prezzemolo
- 50 gr. di burro
- 400 gr. di brodo di carne
- noce moscata
- 1 spicchio d'aglio
- salvia

PROCEDIMENTO
Ora vi dico come ho proceduto.
Versato il pane grattugiato in una ciotola, ho unito il grana padano.
Nel frattempo ho riscaldato il brodo di carne, avanzato dai giorni scorsi, ( non mi odiate, ma per chi vuole farlo in velocità può usare anche il brodo già pronto del supermercato). Ho fatto sciogliere il burro in un padellino a fuoco bassissimo , in modo che non soffriggesse, con lo spicchio d'aglio. Se l'aglio vi piace, lo potete anche ridurre in pasta e metterlo direttamente nella ciotola con l'impasto. Una volta sciolto il burro, l'ho versato nella ciotola distribuendolo bene nel pane e unendo, poi, anche il brodo che ho fatto un po' intiepidire ( altrimenti non riuscivo ad impastare il tutto con le mani). Noi aggiungiamo anche il prezzemolo, (in alcune ricette sul web non lo troverete), qui da noi si usa. Quindi una macinata di noce moscata e le due uova. Impastare il tutto è stato abbastanza facile. Ottenuto un composto compatto, ho fatto esattamente come gli gnocchi, un serpentone e l'ho tagliato a tocchetti. A quel punto è arrivata la parte più divertente, dare forma ai caponsei. Si strofinano praticamente tra i palmi delle mani fino ad ottenere un rombetto. Nelle foto vedete bene la forma tipica. A quel punto, li ho cotti in brodo, poi pescati e passati con un po' di burro e salvia in padella. Una bella spolverata di grana padano e il mio pranzetto era pronto. Ho impiegato in tutto 40 minuti.
Ovviamente, la quantità che ve ne esce con queste dosi è per 6 persone.
Mentre vi scrivo è sera, tempo di conclusioni e riflessioni sulla giornata, la mia di oggi è questa:
a volte ci rendiamo le giornate sterili da soli quando, invece, basta poco per viverle bene. Come vedrete nel reel che posto ora su instagram, io in verità, ho dimenticato di mettere la noce moscata e ho aggiunto il grana padano alla fine, anch'esso perso per strada. Ma per fortuna sembra che in questa ricetta, anche invertendo l'ordine degli addendi il risultato non cambia. E poi, comunque, penso che proprio perchè ho sbagliato, mi ricorderò con maggior precisione i passaggi giusti. Strana la vita..sbagliando si impara, è vero.
Mi farebbe piacere leggere qualche vostro commento qui sotto, giusto per non essere sola ;)